La grande incertezza. Alcune considerazioni su outlook macro e politica economica

In questi giorni, l’Economist ha scritto che l’economia mondiale continua a sfidare la forza di gravità. In effetti, gli ultimi mesi hanno visto un susseguirsi di guerre, fratture geopolitiche, tempeste sui mercati delle materie prime, crisi energetiche e la più aggressiva stretta monetaria di sempre… nonostante ciò, l’economia mondiale ha “tenuto”. Il quadro è diverso tra Stati Uniti ed Europa: i primi godono di una crescita sostenuta, mentre in Europa, e in Italia, assistiamo ormai dalla primavera ad un rallentamento dell’economia. Tuttavia, anche l’Europa non si trova in recessione e le previsioni per il 2024 delle principali agenzie internazionali proiettano una crescita positiva, seppure debole.

A ciò si aggiunge un mercato del lavoro molto robusto in tutte le economie avanzate, incluso nel nostro Paese dove l’occupazione sfiora la cifra record del 62%.
Positivi sono anche gli ultimi dati sull’inflazione, che mostrano sia in USA che nell’Eurozona un netto calo. Questa discesa non è rapida quanto i banchieri centrali vorrebbero e permane qualche timore per una “sticky inflation” attorno al 3-4%. Tuttavia, l’allentamento della pressione sui prezzi è stato progressivo e costante verso il target del 2%. Nell’Eurozona, ad ottobre, la headline inflation ha segnato un 2,9%. Ne esce quindi un quadro di un’economia globale in relativa buona salute, ma mitigato da molte ombre e timori. Soprattutto in Europa incide sul sentimento degli operatori una debolezza della crescita, principalmente causata da una flessione della domanda interna in Germania e Italia.

In questi giorni, autorevoli osservatori si sono espressi prevedendo recessione in Europa. Sicuramente l’outlook a breve e
medio termine si prospetta incertezza, con un enorme overhang geopolitico.

Vediamo quali sono i principali nodi